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Categoria: News
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Il colosso della tecnologia da oltre mille miliardi di euro non accenna a rallentare la sua corsa verso nuovi business e verso nuove prospettive di guadagno. Oggi è la volta del settore finanziario, nel quale l’azienda di Cupertino si è affacciata con non poco ottimismo. L’obiettivo, quello di offrire prestiti al consumatore con la formula “buy now, pay later”. Bye bye dunque agli storici partner bancari che hanno affiancato l’azienda nel suo percorso di crescita ed affermazione sul mercato. Cosa ne penseranno dunque in Goldman Sachs? Vediamo di scoprirlo entrando nel merito della notizia.
Dunque da oggi il colosso Tech si affaccia al business bancario grazie alla creazione di una controllata al 100%: il suo nome è Apple Financing. Un nome che, necessariamente, lascia ben poco spazio alla fantasia. Una manovra decisamente intelligente, che consentirà ad Apple di ampliare ulteriormente la sua base di clienti interessati all’acquisto dei blasonati prodotti tecnologici con qualche pensiero in meno ed un comodo finanziamento in più.
Ma quali saranno i motivi che hanno spinto Apple a creare una finanziaria aziendale? Saranno forse le “scomode” alleanze con colossi del credito quali Goldman, ma anche Barclays per citarne una del Vecchio Continente? Sembra proprio di sì. Piccolo problema: Apple non ha una licenza bancaria per emettere le credenziali di pagamento dunque il legame con Goldman Sachs non è ancora del tutto reciso. E’ solo, per così dire, allentato. Dunque da un lato Apple gestirà prestiti e sottoscrizioni, dall’altro Goldman Sachs facilita ad Apple l’accesso alla rete Mastercard. In una breve nota aziendale, peraltro, il colosso bancario americano si è detto ben felice di questo nuovo approccio alle vendite dei prodotti “con la mela”.
Tra dati e commissioni, il “bottino” Apple sembra essere ghiotto
Sarà davvero così? Non si dimentichi che il colosso di Cupertino andrà ad intascare le commissioni su tutte le transazioni, ed oltretutto intascherà moltissimi dati (merce preziosa per un’azienda che opera nel settore Hi-Tech come Apple).
La struttura del prodotto consentirà all’azienda di guadagnare commissioni su tutte le transazioni, offrirà all’azienda un maggiore controllo sui dati e contribuirà ad accelerare l’espansione internazionale dei suoi prodotti finanziari. Tuttavia, se un cliente non rimborsa un prestito, Apple si accolla la perdita.
Ad ogni modo, quanto sta accadendo è solo un nuovo step di un processo iniziato già una decina abbondante di anni fa. Avrete sicuramente notato che tutti gli iPhone sono dotati dell’app Wallet. Ci sarà forse un motivo no? E che dire del servizio Apple Pay, che consente di collegare le proprie carte di credito o debito ai propri dispositivi Apple? Insomma, anche se ad oggi Apple non ha una licenza bancaria, tra Apple Pay, Apple Cash (altro strumento pensato per facilitare i pagamenti peer-to-peer) e Apple Pay Later, il colosso di Cupertino si sta dando molto da fare anche in ambito finanziario e creditizio.
Non ci resta che aspettare di scoprire quale sarà la prossima novità che la multinazionale del’Hi-Tech si inventerà pur di non cedere nè condividere i dati dei suoi clienti con altre realtà.